Tra questi alberi, al riparo dalle luci al neon della metropoli, si respira una bizzarra fragranza di morte, come se la natura, non più schiava della scienza, avesse atomizzato in questo sottobosco il proprio cuore inumano, rivelando ai dannati che hanno scelto di morire qui un segreto invisibile agli occhi ma più vero dell’etimo che ne oscura, da-per-sempre, le coordinate olografiche.
Bellissimo…
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Grazie! 🙂
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